lunedì 31 ottobre 2011

Senza titolo (o troppi titoli?)

Twenty Peas

*je m'excuse avec les lecteurs francophones, mais ce post ne sera qu'en langue italienne
Da qualche parte, riguardando la pagina di fine aprile con la sua svettante tarte aux fraises, mi ha preso un misto di nostalgia ma anche di leggera insofferenza. Che per me il blog non rappresenti un lavoro né una medicina obbligatoria due volte al dì, questo era evidente (ed è per questo che non amo molto le aperture con le "scuse al lettore per l'astinenza da blog"). Che io continui ad interessarmi di pasticceria, gastronomia ed in generale a tutto ciò che succede nell'universo cucina, resta assodato. E quindi?

Facendo una fatica enorme a riprendere la tastiera in mano, cerco di andare per ordine e reinscatolare i pensieri. Verso la fine della primavera, date la colpa al cambio di stagione, ho iniziato a riflettere sull'evoluzione e gli sviluppi possibili per un mondo -quello dei blog di cucina incluso il mio- che sentivo sempre più in overbooking di informazioni e pervaso di un filo di stanchezza nei contenuti. Dirlo guardando bonariamente i miei 450 abbonamenti feed di Google Reader poi, fa ancora più ridere.
Comunque, il pensiero ricorrente è stato: che cosa posso aggiungere io, che non sia già stato detto benissimo, cucinato divinamente o immortalato ancora meglio da qualcun altro in questo enorme turbine di informazione? E' più importante fare un reportage completo e comparato sulla Patisserie des Rêves o sedersi al parco con un'amica a gustarne in estasi le monoporzioni?
Il pepe di Jamaica, la cottura sottovuoto a 60° o il procedimento per temperare il cioccolato, è davvero necessario che io aggiunga la mia voce in capitolo? Mi rendo conto che un discorso del genere è piuttosto fuori dal suo tempo, e può causare davvero la caduta delle braccia, perché volenti o nolenti, la rete è condivisione, circolazione e democratizzazione delle informazioni. Senza gli stimoli e gli insegnamenti provenienti dalla rete, questo blog non sarebbe mai nemmeno stato concepito; ho iniziato solo a rendermi conto che troppe informazioni e troppe voci web rischiavano di coprirsi a vicenda e di mascherare l'aspetto immediato, conviviale, di contatto umano che il cibo basicamente implica. Forse tutto ciò si chiama pigrizia od esagerando un po' anche sano egoismo; cucino per me e per gli amici, continuo ad esaltarmi davanti ad nuovo prodotto od una recensione di ristorante, posso passare ore a farmi consigliare un the da Chiara, a parlare del tale chef sulla cresta dell'onda, interessarmi a contaminazioni geniali, ho sempre più voglia di conoscere dal vivo alcuni blogger che "sento" vicini per interessi ed attitudini. Applaudo ad iniziative come Gente del Fud, Gastronomia Mediterranea od evoluzioni come il blog di Maricler e Fabrizio, ed in definitiva sento il bisogno di ridurre, sfoltire, rallentare, dire di meno ma dirlo meglio.

Ouf, il primo passo è fatto. In secundis, a partire da luglio, un nuovo incontro casuale e fortunato -e per questo ringrazio Parigi- mi ha catapultato dalla scrivania di illustratrice alla cucina di Twenty Peas, o meglio al suo concept in fase di realizzazione. Suona scontato, ma vedere i calcinacci, i problemi, la polvere trasformarsi a metà settembre in qualcosa di concreto e bello, ascoltare i commenti dei clienti, proporre ricette e realizzarle, lottare contro il tempo ogni giorno in cucina è qualcosa di emozionante. Duro, stancante e totalizzante come per tutte le persone che lavorano in questo ambiente. Per questo, non voglio e non posso dire che per me comincia una nuova era, che do una svolta radicale, che ho trovato me stessa o altre implicazioni new age. Aggiungo solo una nuova esperienza alla lista, senza rinnegare né cancellare tutto ciò che ho fatto fin qui, e senza voler sapere in anticipo se questo sarà il mio lavoro "da grande" oppure no. Nel frattempo, continuerò a cercare una nuova forma per questo mio spazio online; quando l'avrò trovata state certi che ne sarete avvisati :) E se prossimamente passate per caso nell'ottavo arrondissement, beh l'invito scatta automatico al 59 di rue des Mathurins.

crédit photo Nicolas Buisson

9 commenti:

  1. Porca puzzolina, ero da quelle parti solo qualche giorno fa :( è sempre un piacere ritrovarti, ssempre.

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  2. Non sai quanto ho aspettato il tuo post :) Che non necessariamente doveva essere una ricetta... Intendiamoci: il blog è anche altro. Condivisione. Condivisione dei propri interessi. Ma quello che non capisco è tagliare i ponti (anche se, sicuramente, le ragioni possono essere tante e tutte validissime). Almeno per un salutino. E quindi ti ringrazio tanto per questo tuo post, come dice Reb sopra è sempre un piacere ritrovarti. Concordo con te sul fatto che il blog non debba essere qualcosa che ti obbliga, qualcosa che ti dà la preoccupazione oddiosequestasettimananonpostounaricettalametàdeilettoriseneva, ma soltanto un piacere. E non un lavoro. Se poi vorremo che diventi un lavoro, avremo tempo di farlo.
    E soprattutto, non considerare banale il pepe Jamaica o quant'altro: secondo me è interessante avere più consigli possibili, magari senza scrivere un papiro che ha tutta l'aria di un copia-incolla, ma spiegare le cose in modo più semplice possibile :)
    Graziegraziegrazie di questo tuo post, delle foto terrribilmente vintage che adoro, e grazie del tuo invito. Spero davvero, un giorno, di poter suonare al tuo campanello in rue des Mathurins (santo cielo quanto mi piacciono questi suoni :). E complimenti all'ennesima potenza per la tua nuova esperienza!
    Un abbraccio, Annies.

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  3. Ok.Il tuo è un blog molto bello ecc ecc, perché al di là dei contenuti c'è un impronta molto personale, e questo ci piace.
    Dire che più che rileggerti vorremmo re-incontrarti penso che possa solo farti piacere, ora più che mai.
    E viva l'egoismo e la pigrizia che ci porta verso nuove strade!

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  4. pera cotta...sei un mito! avevo letto della tua esperienza al twenty peas nel blog di chiara (babette). è troppo bello a un certo punto trovarsi su una strada inaspettata e scoprire che ci piace!

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  5. Ti leggo da anni e volevo farti i miei complimenti per tutte queste belle novità!
    Fino a qualche mese fa abitavo in rue de l'arcade, juste à côté de Twenty Peas ;-)
    Adesso, quando ripasserò nel quartiere lo farò ancor più volentieri: non vedo l'ora di assaggiare le tue creazioni! In bocca al lupo e abbasso Cojean ;-))

    S.

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  6. "dire meno ma dirlo meglio" è davvero una regola sanissima, e l'ho fatta mia già da un po'. per il resto, rimango curiosa degli eventuali futuri aggiornamenti e ti auguro di divertirti sempre e comunque in tutto quello che farai :)

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  7. Che dire.
    Intanto in bocca al lupo per la tua nuova esperienza di vita.
    E poi, ecco finalmente scritto nero su bianco uno dei motivi per cui ultimamente ho postato sempre di meno.
    Non essendo una grande, non facendo foto particolarmente belle, perchè scrivo?
    Forse per lo stesso motivo per cui tutti i giorni rendo bella la mia casa, o almeno ci provo... perchè il blog è casa mia e mi piace che ci passino gli amici...
    E' bello leggerti, è bello guardarti, è bello passare da qui.
    Spero che ci sarai, ancora, magari arricchita della tua nuova strada!
    Sinceramente ti auguro una vita ancora piena di entusiasmo!
    nasinasi
    miciapallina

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  8. Grande post, devo provare!
    La cucina è anche la mia passione nei tuoi articoli si può anche vedere! Saluti

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